La qualità formativa del lavoro di squadra.

La qualità del lavoro di squadra non è il frutto di una sigla o di uno slogan da racchiudere in una frase ad effetto quale dogma assoluto per ottenere risultati prestigiosi.

La qualità del lavoro di squadra non si può con troppa semplicità racchiudere in un anonimo elenco di linee guida standardizzate da applicare in ogni campo e con qualsiasi individuo.

La qualità del lavoro di squadra nasce dalla condivisione di un’esperienza comune, dall’armonia di un gruppo che condivide ogni pensiero ed informazione per conseguire l’obiettivo prefissato. Il percorso parte sempre con il sentirsi parte di un insieme e non una singola unità che deve prevalere. In questo approccio anche l’iter scolastico e formativo dovrebbe avere un ruolo fondamentale dando meno valore al voto del singolo e più a quello del gruppo. Superare il vecchio sistema del voto o punteggio individuale a favore del concetto di acquisizione e condivisione delle competenze, permetterebbe di abbattere barriere mentali egocentriche che tanti danni determinano successivamente nel mondo del lavoro privato e del servizio pubblico. Abituare fin dalle scuole primarie gli alunni alla collaborazione nel rispetto delle opinioni e delle scelte diverse dalle proprie creerebbe le condizioni per un futuro umano e lavorativo fondato su solide basi di impegno ed attenzione alle esigenze di tutti.

Forse senza dover stravolgere o riformare la didattica tradizionale, potrebbe essere efficace dedicare qualche ora settimanale al confronto su argomenti di attualità, chiedendo a ciascuno di esprimere un’opinione personale. La discussione ed il confronto aprono la strada all’osservazione dei modi di esprimere le proprie idee e di reagire alle opinioni avverse. Educare ad un confronto che sappia accettare espressioni e pensieri differenti imparando a controllare le emozioni contrastanti aprirebbe la via alla cultura del rispetto reciproco. Consolidare la capacità di accettare e gestire relazioni differenti fin da piccoli, aiuterebbe le persone adulte del domani a compiere scelte consapevoli e responsabili in ogni ambiente.

Quando parliamo di mancanza di rispetto, di violenza individuale o collettiva, spesso parliamo di individui singoli o in gruppo, abituati ad orientare la propria esistenza unicamente sulla soddisfazione dei bisogni personali, ignorando le conseguenze delle proprie azioni su chi le subisce. L’egocentrismo esasperato favorisce una cultura dell’io sugli altri ad ogni costo, dell’io prevaricatore, dell’io furbo, dell’io scaltro, dell’io prima di tutto. Naturalmente la scuola da sola non può svolgere questo compito, oltre alla famiglia, un altro campo in cui questi principi dovrebbero essere perseguiti con maggiore attenzione è quello dello sport, dove troppo spesso il trionfo sfocia nell’offesa e derisione dell’avversario fomentato dal concetto di scontro e non di incontro leale e rispettoso.

Rispetto, collaborazione, tenacia, perseveranza, condivisione, esempio. Un lavoro di squadra per raggiungere gli obiettivi prefissati, non può prescindere da queste solide basi, non può basarsi sulla prevaricazione altrui, deve porre l’accento sull’obiettivo, non sull’avversario. La crescita economica di ogni business si fonda principalmente sulla capacità dello stesso di creare un valore apprezzabile dal mercato di riferimento a prescindere dai competitors che non devono mai avere un ruolo centrale ma secondario nei programmi di crescita aziendali.

La società in cui viviamo ci invia dei chiari messaggi che non possiamo ignorare se vogliamo davvero promuovere una svolta sociale e professionale che favorisca la crescita di una futura ma anche presente classe lavorativa e dirigenziale in grado di porre al centro della propria attività il gruppo, l’ente e la società nella sua concezione più ampia, alimentata da una visione della vita allargata, favorita da una mente sempre aperta e mai chiusa.

Prima di essere figure professionali siamo esseri umani che vivono in un mondo in cui ciascuno deve fare la sua parte come insieme e mai come singolo.

La promozione della cultura del rispetto e dell’impegno collaborativo in tutti gli ambiti, non deve mai essere considerata una utopia irraggiungibile, ma perseguita come obiettivo di vita quotidiana alla portata di tutti.

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